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TikTok, apri la porta a Maria

RAFFAELE

ROSSI

«Non è un progetto nato a tavolino ma la risposta al desiderio sincero di tante persone di ritrovarsi davanti alla Madonna», racconta la tiktoker da 120mila follower. «Quello che cambia la vita non è incontrare me, ma Cristo»

Recitare il Rosario online, insieme, in diretta: è la proposta lanciata da Benedetta Palella, 25 anni, di Trani Migliaia i giovani che hanno aderito. «Preghiamo quattro volte alla settimana. I social? Terra di missione»

«Molti non conoscevano la preghiera del Rosario se non per sentito dire. Oggi recitarla sui social insieme alle altre persone è diventato per me un modo per farla riscoprire come incontro personale con Maria e con Gesù». Con queste parole la creator digitale Benedetta Palella, 25 anni, di Trani, racconta l’origine della sua comunità social, dove ogni giorno migliaia di giovani si riuniscono per recitare il Rosario. La sua esperienza traduce in linguaggio contemporaneo l’invito di Leone XIV che, durante la Veglia mariana per la pace l’11 ottobre 2025, ha ricordato come il Rosario sia «un gesto prezioso, da vivere personalmente, in famiglia e in comunità». Benedetta attualizza questo invito attraverso la preghiera online: come Maria conduce a Cristo, così la tiktoker da oltre 120mila follower usa il digitale per orientare le persone all’incontro con Gesù. Le sue dirette diventano segno di unità e di pace, un’esperienza di Chiesa capace di parlare il linguaggio dei giovani e trasformare così la tecnologia in un luogo di comunione. Le parole del Papa – «mettere via la spada », scegliere «l’audacia del disarmo », guardare il mondo con «lo sguardo dei piccoli» – trovano nella testimonianza di Benedetta un riflesso concreto: «Un Rosario che unisce e disarma i cuori. Però non è stato un progetto pensato a tavolino ma una risposta al desiderio sincero di tante persone di ritrovarsi davanti a Maria, anche a distanza».

Quando è nata l’idea di recitare il Rosario su TikTok?

«All’inizio non avevo un intento missionario. Poi molte persone hanno cominciato a chiedermi di pregare insieme. Non ero abituata alle dirette ma la richiesta era continua. Ho capito che dietro c’era un bisogno vero. Così ho iniziato con una diretta domenicale e poi via via più spesso. Oggi preghiamo quattro volte a settimana e la domenica recitiamo il Rosario completo».

Non ha paura che le piattaforme social possano allontanarla dalla fede?

«Sono parte della realtà in cui viviamo. Una volta in un film ho sentito dire: “Viviamo sulla Terra ma presto vivremo anche su internet”. È vero, oggi il digitale è parte della nostra vita. I social possono diventare “terre di missione”, nuovi luoghi dove portare la parola di Dio, con i loro limiti e rischi».

Come reagisce ai commenti negativi?

«Chi porta il Vangelo ha sempre incontrato opposizione. Penso ai santi, che spesso durante la loro vita sono stati derisi. Non mi abbatto perché la mia ancora resta la preghiera. Se ci lasciamo ferire dalle parole, soffriamo. Ma se preghiamo per chi ci offende, cambia tutto. Gesù ci ha chiesto di pregare per chi ci odia: è un modo per trasformare il male in grazia. È quello che provo a fare ogni giorno».

E se domani sparissero i social network?

« Non cambierebbe molto. Le piattaforme social sono solo un’occasione per condividere la fede e creare comunione con chi è lontano. Ma la missione cristiana è ovunque: in famiglia, a scuola, al lavoro. Ogni luogo può essere terreno di evangelizzazione. Se i social finissero domani, io continuerei a vivere ogni attimo come un’occasione per portare Dio».

Da adolescente lei si era allontanata dalla fede. Cosa l’ha riportata a Dio?

«Sono cresciuta in una famiglia cristiana e questo è stato un dono. Ma la fede dei genitori non basta. Mi ero un po’ allontanata, cercando l’approvazione degli altri, come fanno molti giovani. Poi ho iniziato a cantare in un coro della cattedrale della mia città e a frequentare un gruppo del Rinnovamento nello Spirito. Lì ho incontrato Dio. Era il tempo del Giubileo della Misericordia e da allora ho detto un “sì” più consapevole a Dio e la mia vita è cambiata. Ho perso amici, ma non ho mai provato la solitudine del cuore perché l’amore di Dio riempie tutto».

Ha mai pensato alla vita consacrata?

« No, ma non perché la escluda. È una vocazione diversa, non “più alta”. Credo che oggi la Madonna chiami tanti laici: padri, madri, giovani. La santità è vivere il proprio “sì” a Dio nel quotidiano, qualunque sia la strada».

Come vive la responsabilità di gestire una così grande comunità online?

«Con gratitudine e prudenza. I social parlano di “follower” ma sarebbe un errore se seguissero solo me. Io voglio essere soltanto uno strumento, un tramite perché incontrino Gesù. Non è l’incontro con Benedetta Palella che cambia la vita di qualcuno ma quello con Cristo. Per questo non mostro la mia vita privata, non voglio che guardino me ma che attraverso di me possano guardare Dio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Benedetta Palella

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