Gander: La poesia è camminare su una faglia
Fraccacreta
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Forrest Gander dedica all’arida distesa del Mojave momenti di struggente lirismo: «Entrare nel deserto significa ripetere un atto di assunzione di percezione»
ALBERTO FRACCACRETA
La giovane cameriera messicana Camilla Lopez si addentra nel deserto del Mojave e Arturo Bandini, che l’ha perduta per sempre, non può fare altro che lasciare lì sospesa una copia del suo romanzo fresco di stampa e chiedere alla polvere. Come il capolavoro di John Fante, il poeta premio Pulitzer Forrest Gander dedica all’arida distesa californiana momenti di struggente lirismo: Mojave Ghost (New Directions, pages 80, $ 15.95) è un novel poem in cui ricordi tumultuosi si agganciano alle preoccupazioni del presente. La parola che Gander rivolge al lettore è sempre affettuosa, onesta: a una lucida autoanalisi si alternano nella raccolta toni fiduciosi di amore e speranza. Di Gander, d’altronde, lo scrittore cileno Raúl Zurita ha detto senza falsi pudori: «È uno degli autori più straordinari della poesia nordamericana e della poesia del nostro tempo».
Mojave Ghost è innanzitutto un’esperienza esistenziale.
« Mojave Ghost è un’unica sequenza, in parte prosa e in parte poesia. Ho scritto il libro dopo aver accettato il folle invito dell’artista indiana Ashwini Bhat di percorrere a piedi le ottocento miglia della faglia di Sant’Andrea che attraversa la California. Per una singolare coincidenza, la faglia passa proprio vicino alla povera città del deserto del Mojave in cui sono nato [Barstow, nella contea di San Bernardino, ndr]. Avevo da poco sofferto la morte di mia moglie, di mia madre e della mia sorella minore, e mi sentivo devastato, incapace di reagire, come si può immaginare.
Dopo aver iniziato l’escursione nel deserto, non è trascorso molto tempo prima che cominciassi a vedere il parallelo tra la frattura dentro e fuori di me. Ero combattuto tra il dolore per coloro che avevo perso e la speranza per una nuova relazione che stavo forgiando con Ashwini, che è una persona carica di vita. Questi due stati dell’essere si sono raschiati a vicenda. Le nostre escursioni sono diventate per me una specie di versione laica della Via Crucis, ed ero intensamente consapevole, specie nella quiete del deserto, di come il passato si stesse sollevando sotto i miei piedi, di come stesse sommergendo l’“adesso”. Di come identità, luoghi e tempo si stessero mescolando in una specie di sovrapposizione nella mia coscienza».
Quali apprensioni ecopoetiche, relazionali e sociali attraversano la silloge?
«Mi interessa descrivere quanto il paesaggio aiuti a rendere palpabile la presenza di coloro che sono assenti ma che per me sono ancora molto vivi. In tutta la sequenza lirica, il paesaggio e l’amato convergono e si intrecciano. Perché, quando entriamo nel deserto, rinunciamo al riparo. Ci mettiamo all’aperto, in un luogo di attenzione drammaticamente alterata, in uno scenario lasciato quasi intatto dall’uomo. Entrare nel deserto significa spogliare il sé delle proprie difese. La gente parla di miraggi nel deserto, e li ho visti anch’io, ma in genere la luce dura del deserto è alquanto disillusa. Ti vedi chiaramente. Penso che il mondo che ci circonda – se lo comprendiamo o meno – sia sempre coinvolto nelle nostre percezioni, nei nostri pensieri e sentimenti. Sono attratto dalla letteratura indiana del sud chiamata Sangam, e in particolare dal corpus di poesie akam, in cui era considerato non solo immorale, ma impossibile scrivere di sé senza tenere conto del paesaggio circostante. È stato detto che l’obiettivo finale di quella poesia è la dissoluzione di ogni divisione tra sé e mondo.
E nel mio libro, è vero, a volte il “tu” a cui è rivolta la poesia è un composto di una persona e un paesaggio».
L’itinerario nella faglia di Sant’Andrea lo ha vissuto anche in qualità di esperto di geologia...
«La mia laurea in geologia e quegli anni di studio mi hanno insegnato a cercare relazioni tra la piccola e la grande scala, per essere in grado di far riferimento al modello macroscopico (ad esempio, all’affioramento e alla piega delle montagne) e a quello microscopico (ad esempio, alle strutture cristalline all’interno di una zona di taglio).
Penso che esistano intuizioni generiche e intuizioni rivelate soltanto da un lungo sguardo contemplativo. Entrare nel deserto alla ricerca di un’esperienza visionaria, come hanno fatto gli esseri umani per migliaia di anni, significa ripetere un atto di attenzione vulnerabile, un atto di assunzione di percezione, interrogazione e comprensione di eventi che coinvolgono luogo, memoria e porosità. Ciò che vediamo in superficie non tiene conto di tutto ciò che accade sotto.
Questo vale tanto per la geologia quanto per noi stessi».
Qual è la situazione in California dopo i terribili incendi?
«Stiamo passando dallo shock alla resilienza.
Qualche settimana fa, decine di musicisti e band, tra cui Joni Mitchell, i Green Day e i Red Hot Chili Peppers, che hanno vissuto per molti anni a Los Angeles, hanno suonato insieme in un concerto che ha raccolto più di sessanta milioni di dollari. Una mezza dozzina di miei amici ha perso le loro case e i loro studi. Ad altri, le cui case non sono andate a fuoco, è stato detto che non potranno tornare ad abitarci per molti mesi. Alcuni si sono trasferiti a nord, a San Francisco, vicino a dove vivo. Altri si sono sistemati in motel o con gli amici, cercando di capire i prossimi passi. Ma ora c’è una forte sensazione che ci stiamo unendo tutti per riparare i danni».
Abbiamo assistito alle drammatiche immagini delle deportazioni in Messico. Cosa ne pensa delle tensioni americane e mondiali?
«Credo che tutti noi riconosciamo che il momento politico e sociale è cupo, teso.
Sembra che nuove guerre possano scoppiare in qualsiasi momento. Aggiungi a quest’ansia l’inevitabile corsa verso quella che è nota come la Singolarità tecnologica dell’Intelligenza Artificiale, e poi la crisi ambientale – che è correlata agli incendi di Los Angeles –, ed ecco questo tempo, il nostro, potrebbe essere il più critico nella storia della specie umana».
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Forrest Gander
Mojave Ghost
New Directions Pagine 80 Euro 17,63
