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La rete di Trieste fissa la sua agenda

ANGELO

PICARIELLO

“Insieme” riunisce le esperienze in campo. A novembre un raduno di amministratori per mettere al centro pace e lotta alla denatalità Zamagni: «Senza un’inversione di tendenza il Sud rischia la desertificazione». Fissato un «patto di consultazione» fra associazioni

Russo (vicepresidente del Consiglio Friuli-VG): «Fra un mese un manifesto comune». Tutti concordi: passare dal pre-politico alla politica Irace (Per): «I pre li abbiamo fatti tutti, ora siamo in gioco». Galbiati: «Serve nuova antropologia» Cotta: non accontentarsi di cosa passa il convento

Roma

Dal pre-politico alla politica. C’è un’attività formativa da esercitare per sollecitare l’impegno nella “più alta forma di carità”. Ma cresce anche la voglia di “sporcarsi le mani” e l’ipotesi di lavoro nata a Trieste, una rete di “amicizia politica” fra amministratori cristiani impegnati nei diversi fronti, prende corpo, cresce e si struttura.

Una messa in rete di “buone pratiche”, idea nata durante la Settimana sociale, della quale “Insieme” intende ora far parte. Per questo ha organizzato l’incontro “Per una alternativa demo-cratica”, ieri a Roma, al termine del quale il partito di ispirazione cristiana fondato nel 2020 si è dato un anno di tempo, di rinnovato impegno, appunto nello spirito di Trieste. «Fra un anno tireremo le somme», spiega Domenico Galbiati, parlando di «una antropologia da cambiare» nella politica italiana. Ci sono priorità irrinunciabili, rischi anche drammatici che si profilano, sopraffatti dalla cortina fumogena di una politica guerreggiata che vive di slogan e “nemici”. Il professor Stefano Zamagni, parlando di denatalità, la definisce una «bomba atomica» che può avere effetti senza ritorno anche sul piano territoriale: «Nei prossimi decenni la popolazione del Mezzogiorno calerà di quasi il 40%, mentre al Nord solo del 9,5% - sostiene il presidente emerito della Pontificia accademia per le Scienze sociali -. Il rischio è che il Sud diventi un vero deserto e non ci sarà più alcuna ipotesi di sviluppo possibile », avverte Zamagni, che lancia, sulla scia di Trieste, un allarme democrazia che tocca anche il nostro Paese. Denatalità e pace sono due assolute priorità, accanto al sostegno alle nuove marginalità (poveri, anziani, adolescenti soli) che la politica, al di là dei proclami, di fatto continua a trascurare. «Non possiamo accontentarci di quel che passa il convento», dice Maurizio Cotta, dirigente di Insieme e figlio del grande filosofo del diritto, Sergio Cotta. «Insieme si mette al servizio di questa ventata nuova che attraversa la Chiesa e lo fa senza alcuna auto- referenzialità», spiega Alfonso Barbarisi, presidente dell’Aidu (l’Associazione dei docenti universitari) e segretario facente funzioni di Insieme, dopo la scomparsa di Eleonora Mosti, ricordata ieri da molti dei relatori.

Il dibattito della mattinata è stato ricco di voci. Il vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, Francesco Russo, annuncia che la rete degli amministratori lanciata a Trieste si allarga e si rivedrà a breve, con nuove adesioni, «probabilmente entro fine novembre», con l’obiettivo di indicare una sorta di manifesto da sottoporre a tutti gli schieramenti. «A Trieste - ha detto Russo - si è visto un segno di speranza e registrato un salto di qualità, è la fine della retorica del pre-politico e ci spinge a un impegno nuovo, per non rassegnarci a questo bipolarismo malato». Dalla Sardegna si collega Giuseppe Frau, vicepresidente del Consiglio regionale, che racconta la sua esperienza di medico, volontario della Caritas che ha accettato la sfida dell’impegno politico. Dalla Campania, ma con una proposta che si sta espandendo anche nelle altre Regioni del Sud, l’esperienza di “Per le persone e la comunità”, raccontata da Giuseppe Irace: « I “pre” li abbiamo fatti tutti - dice - e abbiamo deciso di metterci in gioco». Matrici comuni sono la dottrina sociale della Chiesa e la centralità della persona, mentre sulla politica incombe il peso di una finanza che risponde ad altre priorità. La riscoperta della po-litica, o della democrazia - per stare al tema di Trieste -, rimette al centro l’uomo e il suo desiderio di piena realizzazione. Una «democrazia ad alta intensità», secondo una definizione usata dal presidente Sergio Mattarella a Trieste, che ha lasciato il segno e che molti citano.

C’è la cosiddetta “pre-politica” (Gianfranco Cattai, di Retinopera, Giampiero Radaelli, della Fism, Daniela Squeo, di Mcl) ma anche movimenti già impegnati direttamente in politica (Luca Riccardi per Demos, Daniela Storiani per Argomenti 2000), a voler citare solo alcuni degli intervenuti. Alfredo Caltabiano, dell’associazione Famiglie numerose, denuncia un approccio ancora «assistenzialistico » a un tema che tutti dicono di avere a cuore: «Ma - aggiunge con una nota di ottimismo - una nuova consapevolezza c’è e con l’impegno di tutti un cambio di prospettiva è ancora possibile». C’è, infine, anche una questione femminile, messa a tema nell’intervento di Ida Maggi (Stati generali delle donne). E domani pomeriggio, alle 17, nella sala Matteotti della Camera la figura di Armida Barelli, antesignana dell’impegno politico delle donne, sarà al centro di un altro incontro per presentare il libro di Ernesto Preziosi Il lungo viaggio delle donne verso la partecipazione democratica, con la partecipazione, fra gli altri di Silvia Costa, Elena Bonetti, Giuseppe Fioroni e Argia Albanese.

Tornando all’incontro di ieri, diversi amministratori vicini a Insieme si sono poi controntati nel pomeriggio, coordinati da Giancarlo Infante. Fra questi il “civico” Francesco Zini, che si è candidato a Firenze. «Ma non possiamo accontentarci del civismo », dice per “Tempi nuovi” Angelo Sanza, ex deputato con Aldo Moro. Lo strumento, la modalità di azione per andare avanti, è ancora tutta da definire. Ma nel documento finale sono stati fissati un «patto» e dei «luoghi di consultazione fra le diverse esperienze in campo.

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L’intervento in video del prof. Stefano Zamagni all’incontro tenuto nel centro congressi “Cavour”, a Roma. / Picariello

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