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Sinodalità e cura della formazione

DI ALESSIO ROGGERO

Forse sarà dovuto al rinvio della data, a calendario il 7 giugno, se sabato 21 erano presenti in pochi all’Assemblea diocesana, appuntamento importante per la verifica dell’anno pastorale diocesano.

Tuttavia, il vescovo Guglielmo Borghetti ha incoraggiato i presenti a confrontarsi al fine di un bilancio del lavoro fin qui svolto e ha consegnato alcuni orientamenti per il prossimo anno pastorale, che sarà caratterizzato dagli ultimi mesi del Giubileo, che terminerà a fine dicembre, e dai lavori del Sinodo universale impegnato nella “fase attuativa” protesa verso il 2028. E proprio al sinodo il vescovo Guglielmo ha riservato un’importante precisazione: «Il sinodo non è assemblearismo, come siamo portati a concepirlo mutuandone le modalità di attuazione dalle strutture democratiche. Ha radici antiche e possiede delle peculiarità». Il documento della Commissione teologica internazionale (2018) “La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa” è di grande aiuto per una corretta comprensione dello stile sinodale della Chiesa. Al numero 19, ad esempio, ricorda che già «Gli Atti degli Apostoli attestano alcuni importanti momenti nel cammino della Chiesa apostolica in cui il Popolo di Dio è chiamato all’esercizio comunitario del discernimento della volontà del Signore risorto. Il protagonista che guida e orienta questo cammino è lo Spirito Santo, effuso sulla Chiesa il giorno di Pentecoste. È responsabilità dei discepoli, nell’esercizio dei loro rispettivi ruoli, mettersi in ascolto della sua voce per discernere la via da seguire». Pur lasciando ai presenti all’assemblea di esprimersi in piena libertà, il vescovo Guglielmo ha voluto anticipare un tema fondamentale del prossimo anno pastorale: «C’è da affrontare per prima cosa un’emergenza educativa, perché senza cristiani formati non si procede nella missione della Chiesa». Questo richiama le parole usate da papa Benedetto XVI nella lettera alla chiesa di Roma (2008): «Si parla di una grande “emergenza educativa”, confermata dagli insuccessi a cui troppo spesso vanno incontro i nostri sforzi per formare persone solide, capaci di collaborare con gli altri e di dare un senso alla propria vita», gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo” e il patto educativo promosso da papa Francesco (2019): «Un proverbio africano dice che “per educare un bambino serve un intero villaggio”. Ma dobbiamo costruirlo, questo villaggio, come condizione per educare». Papa Leone XIV, incontrando i vescovi italiani lo scorso 17 giugno, ha lasciato alcune esortazioni per il prossimo futuro: andare avanti nell’unità, specialmente pensando al Cammino sinodale; guardare al domani con serenità e non avere timore di scelte coraggiose; avere cura che i fedeli laici, nutriti della Parola di Dio e formati nella dottrina sociale della Chiesa, siano protagonisti dell’evangelizzazione».

Il vescovo Borghetti ha anticipato gli orientamenti per il prossimo anno pastorale diocesano

Albenga, monsignor Guglielmo Borghetti parla all’Assemblea diocesana

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