«Tutti pellegrini lontani da casa»
DI ALESSIO ROGGERO
Domenica 28 settembre si è svolta a Loano (SV), presso i locali della chiesa di San Giovanni Battista, la Giornata diocesana del Migrante e del rifugiato, organizzata dall’Ufficio Migrantes in collaborazione con l’Ufficio Caritas. Una bella e calda domenica settembrina ha favorito una festa iniziata con la santa Messa celebrata da don Edmondo Bianco, direttore dell’Ufficio Migrantes, che nell’omelia ha sottolineato che in questo anno giubilare ci riconosciamo tutti pellegrini e il migrante è segno di speranza, come ha scritto papa Leone XIV: «I migranti e i rifugiati ricordano alla Chiesa la sua dimensione pellegrina, perennemente protesa verso il raggiungimento della patria definitiva […] Dall’altro lato, anche le comunità che li accolgono possono essere una testimonianza viva di speranza.
Speranza intesa come promessa di un presente e di un futuro in cui sia riconosciuta la dignità di tutti come figli di Dio». Al termine, il colore e l’eleganza dei passi di danza eseguiti in piazza da un corpo di ballo latinoamericano ha catturato attenzione e apprezzamento dei presenti, quindi l’invito è stato per tutti a recarsi nel campetto delle opere parrocchiali per assaggiare i piatti preparati dai diversi gruppi di migranti provenienti da Perù, Equador, Benin, Nigeria, Ucraina, Marocco, Brasile, Cuba e dalla stessa Italia, a cui si sono uniti i rappresentanti di Pakistan, Bolivia, Cile, Colombia, Gana, Albania, Bangladesh, Romania e Venezuela. La festa è proseguita accompagnata da musica e balli multietnici, nei quali si sono distinti i coinvolgenti ballerini non professionisti del Marocco. Il programma della Giornata diocesana del Migrante e del rifugiato era iniziato ad Albenga il 27 settembre con la presentazione, presso la sede dell’Ucai, di un libro di fotografie a cura del Circolo fotografico San Giorgio, realizzato con il sostegno della Caritas diocesana, e l’inaugurazione della mostra fotografica “Un sentiero sopra l’arcobaleno. Storie di integrazione”, che ha ispirato il libro e dove sono esposte alcune delle foto in esso riprodotte. Paolo Tavaroli, Coordinatore Fiaf (Federazione italiana associazioni fotografiche) Liguria Ovest, scrive nella prefazione che il libro ha l’intento di «raccontare le tante storie di integrazione riuscita che abbiamo sotto gli occhi e stentiamo a vedere, forse per lo sguardo offuscato dai pregiudizi» e Antonella Bellissimo, direttore della Caritas diocesana scrive: «Ogni volto e ogni esperienza ritratti nelle foto raccontano una storia, testimoniano fatiche e gioie, mostrano le persone nella loro completezza … insomma riflettono la società reale, quella che ci piace, alla quale aneliamo; quella che supera l’individualismo, seria minaccia alla condivisone di responsabilità e alla realizzazione del bene comune».
Festa del Migrante a Loano, con musica e balli. Albenga, mostra fotografica della Fiaf sull’integrazione

Loano, Giornata diocesana del Migrante e del rifugiato: banchetti con i piatti tipici