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«Maria, regina della Pace»

DI ALESSIO ROGGERO

Il 2 luglio il vescovo Guglielmo Borghetti ha presieduto ad Albenga le celebrazioni per Nostra Signora di Pontelungo, compatrona della diocesi di Albenga-Imperia, e davanti alla porta principale della cattedrale di San Michele, durante una sosta della processione, egli ha compiuto il gesto dell’incoronazione della statua della Vergine con il Bambino per «segnare nella memoria fedele di tutti noi – come ha detto nell’omelia durante la messa che ha preceduto la processione – la sua regalità sulle nostre vite e ci impegneremo in una generosa e rinnovata testimonianza evangelica in questo Anno Giubilare». I pellegrini in visita al santuario, in questo giorno di festa, hanno anche avuto l’opportunità di ottenere l’indulgenza giubilare. Come già capitò nel 1300 quando papa Bonifacio VIII promulgò il primo grande giubileo e la “Chiesa della Beata e Gloriosa Vergine Maria al Ponte Lungo” custodita dai frati (o dai monaci, non è ben chiaro) fu meta per i pellegrini diretti a Roma. Il professor Antonio Arecco nella sua storia della diocesi di Albenga (Bacchetta, 2003) ha annotato: «Moltissimi fecero tappa alle porte del convento, ricevendo assistenza e chiedendo conforto alla Vergine per il loro faticoso andare. Una notizia, riportata da più fonti, mostra quanto importante fosse diventata la piccola chiesa. La facoltà di potervi lucrare l’indulgenza plenaria attirò un gran numero di devoti anche dai paesi limitrofi». Il santuario fu eretto secoli dopo (i lavori si conclusero nel 1722) dalla popolazione riconoscente per la protezione ricevuta per intercessione di Maria la notte del 2 luglio 1637: «In quella notte, - ha ricordato il vescovo Guglielmo nell’omelia – un gruppo di pirati barbareschi sbarcò a Ceriale (un paese confinante, ndr) con l’intento di saccheggiare anche Albenga. Ma, giunti nei pressi del Pontelungo, furono improvvisamente abbagliati da una luce misteriosa e inspiegabile. Spaventati, fuggirono verso le loro navi senza attaccare la città. Gli albenganesi interpretarono questo fenomeno nella luce della fede come un intervento miracoloso del Salvatore per intercessione della Vergine Maria e da allora nacque una profonda devozione verso la Madonna di Pontelungo». La liturgia del 2 luglio fa memoria della Visitazione della B.V. Maria alla cugina Elisabetta e del loro incontro motivo di gioia e riconoscenza per le grandi opere compiute da Dio per i suoi fedeli: «La luce prodigiosa che sorprese i pirati e li respinse dal Pontelungo fu per i nostri padri segno eloquente della maternità premurosa di Maria, sempre vigile, sempre presente. Fu segno della ‘visita’ di Maria alla città di Albenga per portarle la salvezza del Signore». Da secoli generazioni di fedeli si affidano a Maria e riconoscono in lei «la sentinella che veglia dal Pontelungo su ogni casa, ogni famiglia, ogni giovane speranza.

Il nostro Santuario è testimone di secoli di lacrime, gioie, promesse e suppliche. Le sue pietre parlano di fede, le sue pareti custodiscono silenzi carichi d’amore e di fiducia». La devozione è ancora viva e «Oggi vogliamo rinnovare un patto. Un patto di fiducia, di affidamento come comunità. Un patto d’amore, come figli verso la Madre e un impegno: quello di essere anche noi, come Maria, luce per chi è nella notte, protezione per chi ha paura, rifugio e orientamento per chi cerca speranza. Nel Santuario, pietra dopo pietra, preghiera dopo preghiera, si è costruito un legame indissolubile tra Cielo e terra. Un ponte non solo architettonico, ma spirituale, che unisce generazioni, desideri, domande, speranze».

Nell’atto di affidare a Maria “le famiglie, i malati, i bambini e gli anziani, i lavoratori e i giovani” «Aprendo gli orizzonti le affideremo il nostro mondo ancora scenario di ingiustizie, insanguinato dal sangue di troppe guerre assurde e chiederemo pace! E con voce umile ma carica di amore, diciamo insieme: “Maria di Pontelungo, non ci abbandonare. Rimani con noi. Veglia sulla tua Albenga, veglia sulla tua Diocesi”».

Ad Albenga il vescovo Borghetti ha di nuovo incoronato la statua di N.S. di Pontelungo, affidandole la diocesi

Albenga, il vescovo Borghetti incorona la statua di N.S. di Pontelungo

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