Trasformati dal Vangelo
DI PAOLO PASTORELLI *
Anche una delegazione della diocesi di Albenga-Imperia è presente a Roma per il Giubileo dei gruppi sinodali e degli organismi di partecipazione, che si conclude questa mattina alle 10 con la santa Messa presieduta da Papa Leone XIV nella basilica di San Pietro, e venerdì scorso ha votato per approvare il documento sintesi di tutto il lavoro che è stato fatto in questi anni nelle Diocesi Italiane. Dopo anni di ascolto e discernimento, la terza Assemblea nazionale ha espresso la sua opinione sul documento “Lievito di pace e di speranza” che apre una nuova stagione di partecipazione e corresponsabilità nella vita della Chiesa. Sono soddisfatti del lavoro svolto i membri della delegazione diocesana, composta dal vicario per la pastorale don Pierfrancesco Corsi e dai laici Danilo Rovere e Paolo Pastorelli, membri della segreteria della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali. A loro si è unito lungo tutto il percorso don Fabio Bonifazio, membro del Comitato di presidenza del Sinodo in quanto referente regionale dell’Ufficio catechistico. Proprio la Consulta ha rappresentato, in questi mesi, uno spazio prezioso di confronto e di elaborazione: tra la prima e la seconda Assemblea nazionale si è svolta un’Assemblea diocesana della Consulta, convocata per condividere esperienze, raccogliere proposte e offrire contributi al documento finale della Cei, come previsto dal percorso sinodale. La prima Assemblea nazionale, svoltasi a San Paolo fuori le mura nel novembre 2024, ha segnato un momento di forte unità ecclesiale. Nei tavoli di lavoro, composti da dieci persone, vescovi, sacerdoti, consacrati e laici hanno dialogato insieme come seduti a una stessa mensa, segno concreto di quella Chiesa di comunione che il Sinodo desidera costruire. Dopo la lunga fase di ascolto nelle diocesi, i delegati hanno messo a fuoco l’esigenza di una Chiesa più missionaria, accogliente e capace di dialogare con il mondo contemporaneo. La seconda Assemblea, celebrata dal 31 marzo al 4 aprile 2025, ha rappresentato un passaggio cruciale. I delegati, più di mille provenienti da tutte le diocesi, hanno lavorato alla redazione delle Proposizioni, orientamenti concreti per la vita delle comunità. Il confronto è stato intenso e a tratti anche vivace, perché molti hanno avvertito il rischio che le Proposizioni perdessero la ricchezza e la forza dello Strumento di lavoro, frutto del lungo cammino di ascolto. Gli interventi più decisi sono nati dal desiderio di mantenere alta l’incisività del percorso e di non disperdere il patrimonio di riflessioni maturato nelle comunità, in particolare sul ruolo dei giovani e della donna e sull’accompagnamento delle persone più fragili. Anche da Albenga-Imperia è arrivato un contributo in questa direzione: far crescere comunità che si lascino trasformare dall’incontro con il Vangelo e che si aprano alla missione, nella concretezza della vita quotidiana. Le parole chiave del cammino – ascolto, comunione e missione – si sono tradotte in esperienze di dialogo e partecipazione, segni di una Chiesa che si rinnova dal basso, nella fedeltà allo Spirito. E venerdì scorso, a Roma, prima delle votazioni si respirava un clima di attesa e di fiducia. Nell’aula sinodale, i delegati riprendevano il filo di un cammino condiviso, cercando insieme parole e scelte che diano continuità e concretezza al lavoro svolto. Il documento “Lievito di pace e di speranza” raccoglie i frutti del percorso e propone tre grandi ambiti di impegno: il rinnovamento delle prassi ecclesiali, la formazione dei battezzati e la corresponsabilità nella missione. Proprio lo sciogliere il nodo della corresponsabilità è uno dei punti chiave su cui l’Assemblea è chiamata a misurarsi.
Senza un reale riconoscimento e una condivisione dei compiti e dei doni tra pastori e laici, il cammino rischierebbe di restare incompiuto.
È su questo terreno che il Sinodo dovrà mostrare la sua capacità di generare un nuovo stile ecclesiale: una Chiesa in cui tutti si sentano parte attiva della missione, corresponsabili nella testimonianza e nel servizio.
* membro della delegazione diocesana all’Assemblea sinodale
«Resta da realizzare uno stile ecclesiale di corresponsabilità nella testimonianza e nel servizio»

Roma, i membri della delegazione diocesana all’Assemblea nazionale del Sinodo