Ernesto Olivero: una grande responsabilità. Al primo posto i più fragili, come i disabili
Il 30 luglio è stata una giornata indimenticabile per il Sermig: abbiamo firmato l’atto di affidamento alla nostra Fraternità della Basilica di Superga, dedicata alla Madonna delle Grazie. È una grande emozione, che racchiude il ricordo delle mille e mille persone che ci hanno aiutato sostenendoci e anche di coloro che ci hanno fatto soffrire, perché tutti hanno contribuito a farci crescere; racchiude il ricordo di tutti quelli che sono presenti e di quelli che sono in Paradiso e con il loro impegno ci hanno fatto arrivare fin qui. Tutti ugualmente vicini. Penso a Maria, alla mia Maria, che starà piangendo di gioia, penso a dom Luciano Mendes de Almeida, nostro padre nella fede, a padre Michele Pellegrino che ci ha riconosciuti quando ancora non sapevamo chi eravamo, penso al nostro vescovo Cesare Nosiglia padre e amico che per primo ci ha chiesto di prenderci cura di Superga. Penso a tutte le care persone che hanno segnato quasi sessant’anni di storia. È una grande emozione e una grande responsabilità. Entriamo in punta di piedi, con umiltà e con fede, certi che il Signore e Maria continueranno a guidare i nostri passi. Entriamo con la passione per l’umanità che Dio da sempre ci trasmette, specialmente per i più deboli, i più fragili. Per questo, la prima cosa che ho chiesto alle autorità è stata di mettere al primo posto i disabili, chi non può camminare, chi non sente, chi non vede, i più piccoli e i più cari alla Madonna, rendendo la Basilica accessibile a tutti loro. Che sia Lei, la nostra Santa Madre, a proteggerci e guidarci in questo grande compito che viene affidato alle nostre mani. Che le nostre mani siano le Sue.
Ernesto Olivero