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Ivrea abbraccia il suo nuovo pastore Salera: ho desiderio di incontrare tutti

L’INGRESSO UFFICIALE IN DIOCESI

CHIARA

GENISIO

Prima tappa con i volontari della Caritas. Poi ha parlato ai giovani: «Dobbiamo diffondere fiducia e speranza». Stesso invito rivolto agli amministratori

Ivrea ( Torino)

«Ho nel cuore una grande gioia e una grande gratitudine al Signore, sento le attese della popolazione e della comunità diocesana. Desidero conoscere questa realtà non solo cittadina ma anche andando nelle Valli, nelle varie località che compongono la diocesi di Ivrea». Monsignor Daniele Salera ha iniziato con questo spirito, ieri pomeriggio, il suo ministero episcopale di 69° vescovo di Ivrea. « Il mio primo desiderio – spiega – sarà conoscere le varie parrocchie e rettorie e tutte le comunità che sono diffuse nel territorio della diocesi stessa e l’altro aspetto che mi premuro di portare avanti è la mia relazione con il clero. Credo tantissimo nella comunione del presbiterio diocesano, so che questa può essere veramente una forza propulsiva per diffondere il bene che, come clero e Chiesa tutta, possiamo portare a questo territorio». Guardando all’Anno giubilare sottolinea: «Questo per la Chiesa è un Anno in cui la misericordia viene elargita a piene mani. Noi spesso misuriamo la misericordia di Dio con il nostro metro, ma la misericordia di Dio non ha il metro umano. Questo annuncio di misericordia desidero diffonderlo aiutando tutta la comunità a sentirlo, non tanto come legato ad un evento, ad un giorno in particolare, ma come una costante per tutto l’anno».

Nei vari momenti che hanno caratterizzato il suo ingresso in diocesi, fiducia e speranza sono i sentimenti che hanno contraddistinto le sue parole. Fin dall’inizio quando ha scelto di incontrare per primi i volontari della Caritas e della pastorale Migranti, e poi tra i giovani nel Tempio dell’Immacolata che lo hanno accolto con i canti e il saluto degli scout. Citando i versi del canto “abbiamo visto l’amore vincere” monsignor Salera ha detto ai giovani che «le parole che avete cantato sono vere. L’amore vince e dona tanta speranza, in questo tempo dobbiamo diffondere fiducia e speranza insieme, un vescovo non va da solo. Da oggi camminiamo insieme, un cammino sempre caratterizzato dalla fiducia in Dio». Assieme al cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa e a monsignor Edoardo Cerrato, che ha guidato la diocesi negli ultimi 12 anni, Salera è giunto davanti alla Cattedrale dove il sindaco di Ivrea, Matteo Chiantone gli ha rivolto il benvenuto da parte di tutti i sindaci della diocesi. Anche in questa occasione il nuovo vescovo ha rimarcato la necessità di dare spazio e corpo alla fiducia. In tanti sono giunti anche da Roma, dove Salera era vescovo ausiliare per la zona Nord. Alla Messa presenti cinque cardinali (Reina, Miglio, Repole, Baggio e Lojudice), una quindicina di vescovi, tra cui il presidente della Conferenza episcopale piemontese (Lovignana), molti sacerdoti e fedeli. Nell’omelia il nuovo vescovo ha ancora rimarcato la centralità del rapporto con i sacerdoti. «Considero un dono Signore il testo di oggi di Geremia. La scrittura ci mostra uomini e donne che hanno riposto in Dio la loro fiducia in particolare in momenti di difficoltà. Il ministero del vescovo mette nel conto solitudine e incomprensioni, ha bisogno di comunione con il Papa, con la sua diocesi e con il presbiterio».

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Monsignor Salera seduto sulla cattedra del pastore della Chiesa di Ivrea durante la celebrazione del suo ingresso in diocesi ieri mattina / Genisio

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