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I giovani, i malati, i pescatori, i bambini L’abbraccio di San Benedetto a Palmieri

SIMONE

INCICCO

L’INGRESSO NELLA NUOVA DIOCESI, DOMENICA SCORSA

Prima della Messa in Cattedrale, l’arcivescovo di Ascoli ha voluto incontrare i molteplici volti del «popolo di Dio» che gli è stato affidato

San Benedetto del Tronto

«Camminiamo insieme, popolo di Dio di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto e di Ascoli Piceno!». È con queste parole semplici ma significative che l’arcivescovo Gianpiero Palmieri ha concluso, domenica 30 giugno, la sua prima omelia rivolta ai fedeli della diocesi truentina che lo hanno accolto con affetto e calore. La Basilica Cattedrale Santa Maria della Marina in San Benedetto del Tronto era gremita di fedeli, così come piazza Nardone dove è stato allestito un maxischermo per permettere a tutti i convenuti di seguire la prima Messa del nuovo vescovo. C’è un filo conduttore, a legare le tappe salienti del suo ingresso nella diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto – che papa Francesco ha voluto unire “in persona episcopi” alla diocesi di Ascoli. In un pomeriggio dalle temperature proibitive, Palmieri è andato infatti a «visitare il Popolo di Dio, là dove vive», perché, come egli stesso aveva affermato, «l’episcopio non è lì dove il vescovo aspetta che lo vadano a trovare, bensì lì dove il vescovo si avvicina e incontra le persone ». È quindi con questo spirito che, prima di giungere in Cattedrale, il nuovo vescovo di San Benedetto del Tronto ha visitato tre luoghi importanti della diocesi.

Il primo, alle 16, è stato il Parco della Conoscenza, a Centobuchi di Monteprandone, primo Comune di confine con la diocesi di Ascoli. Lì Palmieri ha incontrato una rappresentanza dei giovani della diocesi truentina. Il secondo momento d’incontro si è svolto a Porto d’Ascoli, presso il Biancazzurro, la “Cattedrale della Carità” così come definito dal compianto vescovo Chiaretti che volle fortemente questa struttura che si accinge a festeggiare ormai i trent’anni di servizio. Qui il vescovo Palmieri ha incontrato il mondo della fragilità, in particolare l’Ufficio della Pastorale della Salute, l’Unitalsi e la Caritas diocesana, oltre alle associazioni che assistono i più bisognosi.

Il terzo ed ultimo luogo visitato dal presule prima di giungere in Cattedrale è stato il porto. Presso la Banchina di Riva Malfizia, il vescovo ha incontrato le autorità civili e militari e la Marineria Sambenedettese, più volte citata anche da papa Francesco come esempio virtuoso di cura del Creato.

In tutti i luoghi visitati Palmieri ha desiderato la benedizione di alcuni fedeli: tre giovani a Centobuchi, un malato al Biancazzurro, due pescatori al Porto. E così ha fatto anche sul sagrato della Cattedrale, dove ha ricevuto la benedizione di diversi bambini, che, a sua volta, ha benedetto.

Dopo i riti di Comunione, il vescovo ha voluto ringraziare i numerosi presenti, a partire dalla madre e ha ricordato un gesto che il padre faceva prima di metterlo a letto, ovvero un bacio sulla fronte, segno della benedizione di Dio: «Tutti abbiamo bisogno della benedizione. Oggi ne ho ricevute tante, ma ne manca ancora una molto importante, quella del vescovo Carlo». Il vescovo emerito Carlo Bresciani ha allora benedetto il suo successore, oltre che con il segno della croce sulla fronte, anche con un abbraccio che ha commosso i fedeli, i quali gli hanno tributato un lungo applauso, colmo di gratitudine per i suoi dieci anni di servizio episcopale. Palmieri ha poi ricambiato il dono ricevuto da Bresciani con un’icona di San Giuseppe, immagine simbolo della paternità.

Al termine della celebrazione eucaristica, Palmieri ha salutato i fedeli presenti in Cattedrale e poi si è recato in piazza Nardone per incontrare anche le numerose persone giunte ad accoglierlo. La giornata si è così conclusa con un momento di convivialità.

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Un momento dell’ingresso di Palmieri a San Benedetto del Tronto

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