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Mattarella, dono speciale La Costituzione in Braille

ROBERTO

MAZZOLI

Pesaro

«Presidente lei conosce la Costituzione ma sicuramente in Braille non l’ha mai letta, perciò gliela doniamo noi». Ha la “faccia tosta” tipica dei suoi 15 anni Alessandro Ragni, mentre consegna la legge fondamentale della Repubblica Italiana nelle mani del presidente Sergio Mattarella. L’occasione si è verificata durante la cerimonia di apertura di “Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura”, svoltasi alla Vitifrigo Arena nei giorni scorsi. Per Alessandro, accompagnato dal papà Stefano e da Maria Mencarini, presidente provinciale e consigliere nazionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici), si è trattato di rappresentare la sezione pesarese, in vista anche della Giornata del Braille del 21 febbraio. «È un esemplare unico realizzato a Monza dalla Biblioteca italiana per ciechi “Margherita di Savoia”, la più antica stamperia in Braille», spiega Maria Mencarini. «Quando ho immaginato quest’incontro – prosegue - non ho pensato alle difficoltà che avrei potuto incontrare ma solo se Alessandro avrebbe accolto la mia proposta. Quindi una volta avuto il suo ok, ho chiesto il permesso al cerimoniale. Il resto è arrivato tutto velocemente, con i saluti del nostro presidente nazionale Mario Barbuto».

Alessandro è affetto da cecità sin da piccolissimo a causa di un glaucoma bilaterale congenito. Vive a Pesaro con la sorella Giulia, la mamma Francesca e il papà Stefano e frequenta con profitto il primo anno del liceo delle Scienze umane “T. Mamiani”. «Ha colto questa opportunità comprendendo la portata dell’evento – spiega il papà – riuscendo a gestire bene le emozioni, perché ha un carattere molto determinato». E lo dimostra nella vita di tutti i giorni non tirandosi mai indietro neppure di fronte alle attività più faticose, tra cui i viaggi in moto e la disciplina del pentathlon che lo porta a tuffarsi nelle acque più profonde. Inoltre va a correre regolarmente e spara con la pistola laser, tutto questo coadiuvato dai suoi insegnanti e dagli amici. Il segreto del suo successo? La mamma. È lei il vero fulcro di Alessandro, è lei che pianifica le situazioni, anche a scuola, che gli consentono di ottenere grandi risultati.

Ha iniziato il suo percorso di crescita presso l’oratorio Santa Maria di Loreto, sotto la guida di don Giuseppe Fabbrini. «Quando ho visto in televisione le immagini di Alessandro insieme a Mattarella – spiega don Giuseppe – ho pensato a quanto era cresciuto. Col suo carattere dolce e determinato e col coraggio di chi desidera camminare insieme agli altri, oggi è diventato capace di porsi verso ciascuno con l’autonomia e la sicurezza appresa in oratorio». Ha iniziato in seconda elementare e ha compiuto tutto il cammino catechistico in parrocchia. Grazie alla sua presenza anche gli altri adolescenti si sono avvicinati al Braille, poiché tutto il materiale che veniva realizzato aveva una doppia scrittura per comunicare più agevolmente. «Ricordo che l’Unione ciechi realizzò in Braille per Alessandro perfino il libro biblico di Tobia – prosegue don Fabbrini – che successivamente abbiamo portato al Convegno internazionale della Cei per le persone con disabilità».

Oggi l’alfabeto Braille ha ritrovato un nuovo vigore grazie alla tecnologia assistiva. I ragazzi non hanno più bisogno di portare i libri a scuola, basta un computer con l’apposito display e il gioco è fatto. Sembra incredibile ma questi puntini tattili, inventati ormai 200 anni fa, hanno rivoluzionato e continuano a farlo, la vita di milioni di persone. Compresa quella di Alessandro.

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La consegna di Alessandro a Mattarella

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