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La Terra, casa ospitale e risorsa per tutti

FRANCESCO DAL MAS

CERVIGNANO DEL FRIULI (UDINE)

Leonardo De Marco, di Federagri Mcl, si è portato appresso dalla Calabria 10 quintali di agrumi. Glieli ha donati un coltivatore perché li portasse alla Giornata nazionale del ringraziamento il cui momento centrale è in programma a Cervignano ed Aquileia. «È il nostro grazie al Signore per un’altra annata di sopravvivenza – gli ha detto –. Cerca però di ottenere una benedizione per questa terra che sta morendo». Giunta alla 67ª edizione, la Giornata, quest’anno sul tema “Le primizie dei frutti del suolo che che tu, Signore, mi hai dato” (Dt. 26, 10). La terra ospitale è in calendario oggi ma ad aprirlo è stato ieri a Cervignano il seminario di studio su “La terra ospitale: esperienze di sviluppo della mobilità umana”. Naturalmente negli interventi dei convenuti da ogni parte d’Italia, con delegazioni di Acli-Terra, Coldiretti, Fai Cisl, Mcl, Feder-Agri e Ugc Cisl, non sono mancati riferimenti a quanto la terra sia oggi inospitale, mentre Dio l’ha voluta per tutti, come ha sottolineato monsignor Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per i problemi sociali e il lavoro. Se, dunque, «Dio non fa divisioni di confine» – ha aggiunto Longoni –, e se «la proprietà privata esiste solo per far fruttare questo principio», ecco la raccomandazione dell’arcivescovo di Gorizia monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli a rendere ospitale l’agricoltura. Ospitale – è stato il suo invito – ai nostri giovani, ai migranti, a tutti i possibili percorsi di integrazione. Ma come dar gambe al settore primario? Promuovendo le tipicità – ha suggerito Redaelli –, e non solo in Italia, anche e soprattutto nei Paesi da dove provengono i profughi.

Uno scenario inquietante è stato presentato al riguardo da Simone Vieri, dell’Università La Sapienza di Roma. Nel 2050 l’Africa vanterà il 41% delle nascite nel mondo ed il 37% dei minori. Di conseguenza l’Italia è destinata ad accogliere 300mila immigrati l’anno, fino ad arrivare, sempre nel 2050, a 15 milioni di presenze straniere, 10 volte tanto quelle di oggi. Nella sola agricoltura lavorano oggi in Italia 210 mila extracomunitari, meno del 10% col posto fisso. Invertire la tendenza è difficile, ma non impossibile. Per Vieri bisogna ripensare le politiche di cooperazione per orientarle al bene comune e non agli interessi privati. È urgente ed indispensabile, secondo il docente alla Sapienza, gestire l’accoglienza non come fosse un’emergenza, bensì come un’opportunità. E, infine, l’integrazione non va discussa, ma pianificata.

Sia monsignor Longoni sia i rappresentanti delle numerose associazioni intervenute alla tavola rotonda su come coniugare l’agricoltura e l’accoglienza hanno affermato che bisogna bandire ogni forma di sfruttamento, la più grave delle quali è il caporalato. Allo stesso tempo, su scala più vasta, occorre avere il coraggio di politiche che contrastino efficacemente i cambiamenti climatici. Bisogna insomma – ha insistito Longoni – recuperare un serio rapporto tra l’agricoltura, l’ambiente e la giustizia. Il Creato non è da salvaguardare, ma – ha sottolineato con forza il direttore dell’Ufficio Cei – da custodire; la custodia, si sa, richiama l’azione saggia dell’uomo. Ed ecco anche la funzione strategica del turismo sostenibile, come ha illustrato Giovanni Viganò della Bocconi di Milano. La competitività è impossibile – ha spiegato – senza quella sostenibilità che passa per una sinergia del turismo con l’ambiente, le culture, il patrimonio enogastronomico. E alla luce di questo convincimento le organizzazioni che hanno aderito all’invito della Cei, hanno proposto un’alleanza con le imprese ed il mondo del lavoro. Oggi alle 11, in Basilica di Aquileia, la celebrazione eucaristica al centro della Giornata, presieduta dall’arcivescovo Redaelli e, al termine, in collegamento con piazza San Pietro l’Angelus a cui farà seguito la benedizione degli agricoltori e delle loro macchine. Ad aprire la Giornata, alle 9.30 l’appuntamento “Ringraziare insieme” che illustrerà le attività comuni delle varie associazioni coinvolte nell’organizzazione della Giornata.

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Un momento del seminario di ieri a Cervignano del Friuli (Boato)

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